giovedì 13 ottobre 2011
PRESENTAZIONE ALLENATORI SETTORE GIOVANILE A COLLOQUIO CON COACH RAFFAELE BRAGA
Mi presento: "Ciao a tutti i lettori di bluorobica. com. Il mio nome è Braga Raffaele, e per la settima stagione (quarta in Comark) andrò in palestra per svolgere quello che da sempre amo fare. Fin dalla tenera età amavo guardare in TV partite di ogni genere e tirar giù a penna schemi e giochi di qualsiasi squadra.
Da quando c'è il PalaBlu, tempo permettendo ho sempre seguito gli allenatori della Blubasket (Meneguzzo,Ciocca, Saibene...) e ancor prima della squadra femminile (Fossati, Orlando...). Con enorme curiosità ho potuto vedere che ogni allenatore ha il proprio stile e le propie idee, prendendo da tutti loro un qualcosa.
Una passione infinita che è cresciuta (malauguratamente per tutte le mie ex..) da quando ho cominciato ad andare in palestra da allenatore a 17 anni. Ho scoperto in breve tempo che il rapporto che si instaura con una ragazzino che vede in te una guida importante per inseguire i propri sogni dà enormi soddisfazioni..
Anche questa stagione la Società ha deciso di ripetere il programma svolto lo scorso anno con enormi soddisfazioni. In palestra quotidianamente con Andrea Schiavi seguiremo i gruppi Under 14, Under 15 e Under 17."
Aspettative? "Sarà durissima ripetere i risultati raggiunti lo scorso anno, ma giorno dopo giorno il nostro obiettivo non è solo quello di eguaglairli. Si tratta di tre gruppi assai diversi, certamente obiettivi individuali e obiettivi di squadra differenti.
Gli Under 14 arrivano da una buona stagione dove la scissione del gruppo tra Bergamo e Treviglio non ha certo giovato nella creazione della squadra che alla fine si è comunque classifica quarta in Lombardia. Assai modificata rispetto a quella in mano a coach Brescianini, penso che sia meno pronta, ma con enormi prospettive. Molto dovrà passare dall'enorme lavoro in palestra. Il miglioramento alla base di tutto, i risultati arriveranno di conseguenza... Con i ragazzi del 1998 per maturare esperienze agonistiche significative penso che possa essere molto utile la partecipazione al Campionato Provinciale Under 15.
Per gli Under 15 Eccellenza discorso assai differente. Campioni Regionali uscenti e reduci da una stagione pressochè perfetta sono chiamati a ripeterla in ambito nazionale. Squadra rinforzata e pronta per inseguire traguardi importanti, senza tralasciare però la crescita individuale di elementi già di interesse per le nazionali giovanili.
Discorso simile per gli Under 17. Per me pronti ad ambire a qualcosa di importante, in quanto i 95 ed i 96 son un mix ideale di squadra. Anche loro avranno l'occasione di migliorare anche nel Campionato Provinciale di una categoria superiore."
Che cosa vorresti che i tuoi giocatori prendessero da te e cosa invece non vorresti che prendessero? "Dal punto di vista del gioco spero nulla. Se alleno a 24 anni un motivo c'è! Per fortuna non ho mai avuto l'occasione di allenare un giocatore simile a quello che ero io...
In panchina mi trovo molto più a mio agio, e penso che un ragazzino debba prendere da me il carattere e la passione per questo sport. Non sono un allenatore severo, ma ci sono momenti dove posso essere simpatico e "amico-psicologo" ed altre dove bisogna lavorare duro. Un giocatore di Pallacanestro deve essere in grado di far ciò con tutto l'ambiente che lo circonda, soprattutto verso i compagni.
Quando ero piccolino un mio allenatore mi chiedeva di essere un leader, e penso di non esserci mai riuscito in effetti. Ora mi è molto più facile esserlo in panchina! Il carattere è un aspetto fondamentale nella Pallacanestro, come nella vita del resto. Il reagire immediatamente da una situazione difficile non è da tutti, e voglio che ogni mio ragazzino dopo una brutta prestazione pensi agli errori caricandosi come una molla in vista del prossimo impegno..."
Se dovessi scegliere un allenatore "famoso" che possa rappresentare il tuo modo ideale di allenare, chi sarebbe? "Quando ero allievo il mio coach (Pirola Gabriele) mi consigliò di leggere "Basket e Zen" di Phil Jackson. Fu il primo (...e penso anche l'ultimo) libro letto dopo la serie di "Piccoli Brividi" dell'adoloescenza. Mi aiutò tanto all'epoca per limitare vari aspetti del mio carattere, una serie di frasi che possono sembrare folli ma che hanno un segnale forte per limare aspetti caratteriali importanti per un giocatore e perchè no per un allenatore.
Mi ha sempre appasionato la vita e la carriera di un personaggio come Phil Jackson, non a caso la Triple Post Offense dei Chicago Bulls e dei Los Angeles Lakers mi ha sempre interessato. Non a caso il clinic più interessante seguito in queste ultime stagioni è stato quello di Ticchi, noto estimatore di questa idea di gioco, a Castellanza lo scorso anno.
Come Phil Jackson apprezzo svariati allenatori, in ogni aspetto c'è da imparare da chiunque! Nell'instaurare rapporti importanti coi ragazzini Raffa Martini è stato senza dubbio il numero uno....."
Il fondamentale che ti piace insegnare di più e perchè? "Qualsiasi tipo di lettura in campo. Dalla più semplice, come una lettura in sovrannumero, alla lettura su un blocco in base alla scelta difensiva. La risoluzione dei problemi in campo nel giro di qualche frazione di secondo è indispensabile per qualsiasi ragazzo che vuole diventare un giocatore di pallacanestro."
Un sogno da realizzare a breve con la tua squadra? "Beh, parlando in ambito più ampio spero che il prima possibile la Comark possa vincere uno scudettino giovanile, per entrare definitivamente nell'elite delle poche Società nel settore giovanile. Raggiunte 13 Finali Nazionali sulle 15 disponibili, e arrivando per due volte in Finale penso proprio che sia giunta l'ora...."
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