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lunedì 14 settembre 2009

DALLA PREALPINA DI LUNEDI' 14 SETTEMBRE
PRESIDENTE ENRICO RAGNOLINI:
"CHI LAVORA CON I GIOVANI VA PREMIATO"


"Stati Generali" Fip, si valuta l’aumento dei parametri
Venerdì scorso a Caorle riunione plenaria di tutti le commissioni federali sul tema "scottante" del rilancio dell’attività giovanile


(G.S.) - Prova a battere il tasto sul rilancio dell’attività giovanile "di vertice" una Fip bisognosa di far ripartire il "volano" degli investimenti sul vivaio per guarire la crisi strutturale in cui è precipitato il basket italiano, della quale gli ultimi deludenti risultati della Nazionale di Carlo Recalcati sono soltanto la punta dell’iceberg. Questo lo scopo degli "stati generali" indetti per venerdì scorso a Caorle dal presidente federale Dino Meneghin, che in una discussione ampia ed articolata con la totalità degli organi "specifici" (presenti i rappresentanti di Settore Giovanile, Settori squadre nazionali maschile e femminile, il Settore Agonistico, il Settore Organizzazione Territoriale, il Comitato Nazionale Allenatori e il Comitato Italiano Arbitri oltre alla Consulta dei Presidenti Regionali rappresentata dal suo presidente, il "nostro" Enrico Ragnolini) ha fatto il punto della situazione sullo "stato dell’arte" presente e sui modi per guarire i "mali oscuri" del movimento. E proprio a livello di qualità dell’attività giovanile bisognerà provare a crescere per ripartire di slancio dopo una quindicina d’anni di "depressione" successiva al "ciclone-professionismo": l’analisi della situazione evidenzia come gli atleti italiani d’èlite abbiano poche chances di confronto al vertice e una qualità del lavoro fisico troppo bassa rispetto ai loro coetanei d’altre nazioni. «Aspettiamo una indicazione precisa dai vertici Fip in merito alla strada da percorrere, ma a mio avviso l’analisi della situazione è abbastanza chiara: chi investe sulle giovanili va premiato, e l’unico modo di farlo è quello di alzare l’importo dei parametri - conferma il presidente CRL Enrico Ragnolini - Se vogliamo sviluppare un campionato d’Elite per le categorie più elevate o migliorare la qualità del lavoro tra allenatori, preparatori e strutture bisogna fare in modo che le società abbiano uno stimolo economico: se il futuro del movimento è legato a filo doppio all’attività giovanile è necessario premiare concretamente le società che si occupano della produzione di giocatori. E’ un momento in cui serve innovare magari reintroducendo la figura dell’istruttore di settore giovanile per diversificare la carriera dell’allenatore di vivaio da quella per i senior; la femminile che ha portato avanti politiche di lavoro comune come Azzurrina e College Italia sta ottenendo risultati».

Ma per aumentare la qualità delle partite attraverso la formazione di gironi d’Elite a livello interregionale (sulla scia del "Subcampeonato" Under 20 spagnolo obbligatorio per tutti i club di Acb) ed investire su allenatori, preparatori atletici e strutture logistiche servono risorse fresche: per questo una nutrita area di dirigenti Fip "spinge" sul tasto dell’aumento (raddoppio?) dei parametri di svincolo che dall’anno prossimo (1 luglio 2010) andranno "a regime" per tutte le fasce d’età dal compimento del ventunesimo anno (che coincide con la "maturità sportiva" alla conclusione del percorso dell’attività giovanile). Ovviamente il tema è "scottante" perchè da una parte chi investe (pochissimi) vorrebbe poter incassare maggiori proventi in grado di ripagare i suoi sforzi (al momento il "parametro" - da corrispondere "a vita" per ogni anno di utilizzo di un giocatore non istruito dalla società che lo tessera - è fissato a 10mila euro per l’A1, 8500 per la LegAdue, 8000 per la B1, 6500 per la B2, 3500 per la C1, 1200 per la C2 e 600 per la D).

Dall’altra chi utilizza il frutto del lavoro altrui (ormai la stragrande maggioranza dei club, dato che la cancellazione del vincolo sportivo ha creato un "mini-esercito" di svincolati ex serie A) lamenta costi eccessivi per l’attività nel caso di aumento cospicuo dei parametri (già in questi anni gli atleti dal 1985 al 1988 sono stati penalizzati rispetto ad altri sul mercato per costi ritenuti eccessivi; dall’anno prossimo però tali costi saranno "parificati" per tutti eccetto gli Over 32, per i quali si pagherà un costo "abbattuto" al 30 per cento solo dalla B1 in giù). Intanto comunque Ragnolini tira le somme dell’attività per quanto riguarda il movimento regionale lombardo:
«I numeri sono sempre buoni ed il fatto che 4 ragazze lombarde facciano parte del progetto College Italia è un segnale di salute del movimento. Per fortuna non ci sono state perdite di società a dispetto del momento economico difficile, però anche da noi il livello tecnico del movimento non sta crescendo a dispetto della crescita di molte realtà dilettantistiche. Spiace ad esempio vedere un giocatore di interesse nazionale come Devico che si accasa a Biella, ma ormai non è un caso isolato perchè negli ultimi anni sono stati numerosi i talenti lombardi ad accasarsi fuori regione per completare la loro crescita tecnica. Da una parte significa che la qualità della nostra giovanile è riconosciuta in tutta Italia, ma dall’altra mancano all’appello le "big" della serie A, la cui opera a livello di investimenti e reclutamento giovanile è fondamentale per rilanciare il movimento».

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