martedì 21 aprile 2009
CAMPIONATO UNDER 14 OPEN (1995-96) ARMANI JUNIOR MILANO-COMARK BERGAMO 73-72
Campionato Under 14 Open - 8° giornata di ritorno
Armani Junior Milano - Comark Bergamo 73-72 (40-33)
Armani: Antoniazzi 5, Gagliardi 9, Gatta 2, Tonella 4, Tizi, Di Benedetto 6, Sacchi 4, Verucchi 10, Riva 20, Bocola 11, Di Prenda 2, Merlati. All. Avantaggiato
Comark: Flaccadori, Casappa, Scaini 5, Finulli 6, Silva, Esposito, Della Volta, Ripamonti 19, Arnoldi, Donadoni 21, Gerosa 11, Spatti 10. All. Zambelli
Arbitro: Colaianni di Milano (Voto 10 - Si mangia un po' il fischietto nel finale, ma svolge bene un compito impossibile per un singolo arbitro giovane)
Parziale dei quarti: 16-15, 24-18, 15-23, 18-16
Note: Uscito per cinque falli Gerosa (Comark). Tiri liberi AJ 9/18, Comark 10/21. Falli commessi AJ 19, Comark 19. Triple AJ 2 (Gagliardi 1, Antoniazzi 1), Comark 0. Timeout AJ 5, Comark 2. Durata della partita 1h e 30min
Prossimo turno: martedì 21.04, ore 18.45, Palazzetto dello Sport - Via Gramsci - Porto Mantovano (MN), si gioca contro Basket Bancole
Seconda sconfitta stagionale per Donadoni e compagni, caduti per una sola lunghezza nella bolgia infernale del PalaLido di Milano.
Comark ancora in testa con 2 sconfitte, Milano e Varese in scia con 3 sconfitte, Cantù con 4 sconfitte, Desio con 5, Social Osa con 6.
Livello dei decibel già sopra la soglia dell'inquinamento acustico già dalle fasi di riscaldamento e partenza tutto gas per la truppa di Avantaggiato.
I Blu appaiono un po' storditi dal clima di battaglia, ma tutto sommato non lasciano raccogliere molto alla sfuriata iniziale dei milanesi: dopo l'8-4 di casa AJ, è Ripamonti (autore di un'altra ottima prova) a guidare la riscossa Comark. I bergamaschi iniziano progressivamente ad entrare nel clima da big match e, malgrado il giusto tasso di agonismo, gestiscono con lucidità i possessi offensivi, andando spesso a trovare l'uomo libero. Meno uno dopo la prima sirena.
Nel secondo quarto i primi veri problemi per Bergamo, con troppi giocatori a pagare il fattore campo e il notevole tasso atletico del match.
Il sistema difensivo Comark ritarda sempre un attimo di troppo quando prova a raddoppiare, mentre la difesa schierata si spreca in ingenuità nel concedere spazi al talento di Riva e alle conclusioni di Gagliardi. Capitan Donadoni tiene comunque la nave in linea di galleggiamento, prendendosi sulle spalle l'attacco quando il gioco collettivo viene inficiato dall'immensa aggressività milanese. Milano vola a più sette grazie ad un paio di pregevoli backdoor e porta tutta l'inerzia dalla propria parte. I Blu danno comunque l'impressione di essere in partita.
Al rientro dagli spogliatoi il copione è ribaltato: tutti si aspettano lo stacco decisivo dalla sponda AJ, ma sono i Blu a sfoggiare le giocate migliori.
Se la difesa ancora si mostra disattenta sulle sortite mancine di Bocola, l'attacco orobico veste l'abito migliore, alzando la qualità del gioco senza palla e garantendosi una circolazione di palla da vera squadra. I blocchi ciechi Blu fanno saltare il banco e l'altruismo di tutti permette molti canestri comodi.
Ripamonti continua ad aumentare il bottino, Finulli entra finalmente in partita, mentre Spatti ed Esposito senza piagnistei escono spesso vincitori dalle "scazzottate" sotto canestro. Manca solo precisione nel tiro da fuori e in lunetta per spostare decisamente le sorti del match: alla terza sirena è comunque più uno Bluorobica.
Quarto quarto vietato ai deboli di cuore: i Blu continuano a macinare gioco incuranti del frastuono dei tifosi di casa, Milano continua a mettere in campo la consueta grande tenacia. Il punteggio rimane in bilico per molti minuti, prima che l'AJ riesca a prendere cinque punti di vantaggio a tre minuti dal termine, sull'onda delle iniziative di Riva, bravissimo (pur con la grossa complicità della difesa) a trovare canestri difficili in penetrazione.
I Blu non ne vogliono sapere e pescano dal fondo del secchio le ultime energie per provare l'assalto finale. La difesa non è più in vena di regali, Gerosa e Ripamonti colpiscono in contropiede, mentre Spatti trova un pesante canestro dalla media.
Ogni possesso è prezioso ed i Blu si bruciano due contropiedi letali prima con Ripamonti in uno contro zero e poi con Esposito in due contro uno, presi dall'emozione del momento.
Finulli prova un tiro comodo dalla media, ma il ferro sputa e dà solo l'illusione del gol del sorpasso ai tifosi ospiti.
Si entra nell'ultimo giro di lancetta a meno uno. Bergamo ha comunque ancora la palla del sorpasso, ma a ventuno secondi dalla fine è ancora un'iniziativa sotto contatto fisico di Ripamonti a non trovare il canestro del sorpasso.
Inizia la prassi del fallo sistematico per impedire a Milano di congelare la partita.
Purtroppo Bergamo vanta solo due falli di squadra e per arrivare al sesto che manda in lunetta Milano, vengono bruciati diciassette dei ventuno secondi sul cronometro.
Qualche rimpianto sul penultimo fallo a sei secondi dal termine: il raddoppio sul playmaker costringe l'AJ ad una rimessa difficoltosa, Spatti riesce a deviare scontrandosi con Riva, la palla subisce un paio di deviazioni fortuite e finisce comunque nelle mani del playmaker di casa. Gerosa ruba palla e sta per involarsi in contropiede, ma l'impeto della gesto difensivo induce l'arbitro al fischio.
Zero su due dalla lunetta, ma il lumicino si spegne sul rimbalzo offensivo milanese.
In un bellissimo incontro giocato con grande sportività da tutti i protagonisti, meritata vittoria per la band di Avantaggiato, molto più brava nel raccogliere punti dalle situazioni di uno contro uno e nel mantenere una costante attenzione difensiva lungo i quaranta minuti.
I Blu escono invece dal PalaLido con tanta fiducia per avere portato la propria mentalità di gioco corale e il proprio cuore anche sul campo più infuocato della regione: chiari i piccoli dettagli su cui lavorare per poter avere la meglio anche sulle squadre di vertice
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