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sabato 18 aprile 2015

REMER BLUBASKET AI PLAYOFF:
ANATOMIA DI UN VINCENTE


Ieri sera nella notte Gold di Treviglio c'era anche un pezzo importante di storia Blu in campo, Tommy Carnovali da Melzo.

Arrivò in Bluorobica a 13 anni e aveva già la stessa faccia e la stessa incredibile convinzione in 30 kg di ossa.
Se avesse avuto il fisico di Thomas chissà cosa avrebbe potuto fare, ma se pensiamo che avrebbe potuto avere il mio o quello di Alberto Mattioli va bene così, tanto le cose incredibili le ha fatte lo stesso.
Quando bisogna definire le caratteristiche di un vincente, la principale che mi viene in mente è che un vincente è il giocatore che fa la cosa importante nel momento più importante.
Ieri Tommy, ad inizio partita, con una pressione che teneva ancorati tutti al parquet e ai seggiolini con i primi 4 palloni ha fatto 11 punti, mentre alla fine, quando si giocava con la palla medica e Piacenza assetata di sangue ha pensato bene di infilarne altrettanti con qualche recupero rimbalzo o stoppata.
E ha fatto questo in ogni partita importante che ha giocato fin da bambino.
Non credo si possa aggiungere altro se non ringraziare tutti quelli che lo sopportano, che gli passano la palla, che hanno creduto il lui e che continueranno a farlo; oltre che Tommy ovviamente.
Noi siamo orgogliosi che abbia vestito la nostra maglia; lo siamo di tutti i nostri atleti, ma senza che nessuno ne abbia a male Tommy merita un posto nella nostra hall of fame.
Per chiudere dobbiamo veramente fare i nostri complimenti a Gherardo Sabatini, ci ha sempre massacrato in ogni sfida con la Virtus Bologna e finalmente massacra anche qualcun altro.. Un altro che quanto a gestione della pressione ha da insegnare a tanti.
Fate sapere in giro che la Remer quest'anno ha vinto tutto. Ditelo anche a quelli che oggi parleranno di vittoria risicata contro l'ultima in classifica e che ci diranno per la 30 volta che i migliori sono quelli che hanno segnato di più.
I migliori sono quelli che hanno la passione e il fuoco dentro e vestiti di Blu ce ne sono veramente tanti.

Paolo Andreini


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