C'è voglia di grande basket a Bergamo. Non è una novità ma prendiamola pure per tale.
Un evergreen che puntualmente all'inizio di ogni primavera torna in auge ma che quest'anno più delle precedenti stagioni sembra particolarmente interessante.
Bello il progetto illustrato sul portale dell'Eco di Bergamo, bella l'idea di riunire il meglio dell'attività giovanile sotto un unico cappello e interessanti i propositi; un po' meno le reazioni delle società citate nell'articolo ma questo non é importante. Perlomeno per chi ha scritto l'articolo.
Farei però umilmente notare che il grande basket giovanile a Bergamo esiste già e si chiama Bluorobica e non é certo per il fatto che una delle formazioni giochi al Palablu di Treviglio che si può togliere alla nostra società la rappresentatività di una Provincia per cercare di fondare il progetto sul l'antagonismo Bergamo Treviglio.
Bluorobica vive da 10 anni grazie alle collaborazioni con le società del territorio; Excelsior, Lussana, Seriana, Stezzano, Azzano, Terno, Brignano, Almenno, Caravaggio, Gorle, Costa Volpino, Pedrengo, Osio, Treviglio, Almé, Albino, Verdello, Brembate, e mi scuso per le altre che non nomino, che da 10 anni affidano i loro atleti alla serietà di una struttura che ha portato Bergamo a livelli mai raggiunti in precedenza, neanche negli anni d'oro delle società scomparse o della Treviglio di Mattioli.
Il quadro che traspare dal resoconto giornalistico del progetto è sconfortante: finalmente qualcuno con le idee chiare in un mare di incompetenti. Finalmente qualcuno che insegnerà a tutti qual'è la strada da percorrere.
Ma non sono così sicuro che il dott.Massimo Lentsch, promotore del progetto, ci tenga così tanto a passare per salvatore della patria. Sicuramente per innovatore e manager di ampie vedute si, ma passare involontariamente per censore di un movimento intero non credo che sia proprio una delle priorità del progetto.
Ritengo che un progetto simile abbia bisogno di collaboratori, non di vassalli. E il quadro giornalistico che con cadenza bisettimanale viene riproposto parla proprio di una serie di incompetenti che finalmente sono stati messi in riga.
Tutti noi che amiamo questo sport 365 giorni all'anno a prescindere dalla ribalta che ne deriva ci auguriamo veramente che questo progetto porti grandi frutti; quello che consigliamo a chi lo propaganda è un po' più di rispetto. Non costa a livello economico, non comporta controindicazioni cutanee, fa bene al fegato e potrebbe avere anche la benedizione dei patron di tutte le società bergamasche.
Paolo Andreini
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