martedì 6 ottobre 2009
INTERVISTA A PAOLO ANDREINI PRESIDENTE BLU "PROGETTO PRECISO PER OGNI TESSERATO"
Pubblichiamo intervista con Paolo Andreini Presidente Bluorobica.
Dopo un mese di attività le prime indicazioni su che stagione ci si può aspettare? Le prime indicazioni sono controverse; da un lato la sensazione è quella di aver lavorato bene sul reclutamento e sulla composizione dei gruppi. Tutte le squadre sono attrezzate per arrivare lontano, con un giusto mix di atleti già maturi e altri di grandi potenzialità fisiche e il programma agonistico messo a punto sembra garantire a tutti una collocazione idonea. Dall'altro lato il campo ci dice che nonostante i giudizi di alcuni che vorrebbero i diciottenni già protagonisti nelle primissime categorie, in questo momento la C2 è una categoria in cui arranchiamo e nelle formazioni giovanili qualche volta gli eccessi di presunzione non consentono di raggiungere i risultati attesi.
Non è un giudizio un po' troppo duro? Forse; ma è meglio essere realisti e coerenti. In Bluorobica è stata fatta una scelta di qualità assoluta. Dall'annata '91 a quella '93 (che sono quelle che compongono il supergruppo C2 under 19/17) abbiamo confermato o reclutato solo 5 atleti per ogni età e nel progetto futuro questa sarà in linea di massima una costante. Gli atelti del '91 si spera che la prossima stagione salgano di categoria per lasciare il posto all'annata 94 e così via. Gli atleti hanno la possibilità di allenarsi con i più grandi e la responsabilità di allenare i più piccoli all'interno di un sistema che consente in ogni situazione di sfruttare al massimo il tempo in palestra. Gli atleti fanno grandi sacrifici, così come la società e su ognuno esiste un progetto ben preciso. Fra tre mesi potremo fare le prime valutazioni sul progetto agonistico e verificare se quanto abbiamo pianificato a tavolino avrà trovato nella pratica la sua applicazione.
Dove possono arrivare i singoli gruppi? Ogni gruppo potrebbe arrivare al vertice dell'attività regionale ed occupare posizioni importanti in ambito nazionale; dove arriveranno effettivamente dipenderà da quanto i ragazzi avranno dentro di loro e da quanto noi sapremo farlo emergere; dalla fiducia nel lavoro quotidiano e dal grado di coesione fra gli atleti; sono parole scontate, ma in gruppi dove le singole aspettative sono molto elevate la consapevolezza dei propri limiti e il lavoro per superarli, oltre che l'accettazione e la valorizzazione dei pregi dei compagni faranno la differenza. Ogni anno disputiamo fra tornei e campionati un numero di partite almeno doppio rispetto a quello dei coetanei; sta a noi mettere a frutto e rendere importante ogni appuntamento. Nell'ultima partita disputata nel campionato di C2 abbiamo subito 10 canestri da 3 da un giocatore di 37 anni che ci ha fatto un clinic gratuito sulla determinazione e sul gioco senza palla, oltre che sulla difesa sul perimetro; queste sono lezioni che valgono oro se si ha l'umiltà di apprezzarle. Ogni tanto invece ho la sensazione che il palmares dell'attività giovanile venga ostentato come un titolo nobiliare che da diritto a qualche privilegio. Forse è meglio prendere atto che non tutti gli avversari sono tenuti a conoscere i successi che abbiamo conseguito in passato e conseguentemente a stenderci il tappeto rosso. Meglio rendersi conto velocemente che si fa fatica anche al torneo dei bar così l'atterraggio sul pianeta terra sarà meno doloroso.
Come giudica il momento attuale del basket bergamasco? E' l'anno del cambio di rotta; per scelta o per necessità tutte le formazioni hanno optato per la linea verde o semiverde. Se da un lato ciò manifesta una difficoltà economica diffusa, dall'altro però sancisce che oggi i giovani sono pronti o quasi pronti per calcare i parquet dei grandi. In passato le remore sull'utilizzo dei giovani erano soprattutto tecniche; oggi chi li fa giocare si rende conto che il grado di preparazione si è innalzato e su questo Bluorobica qualche merito ce l'ha. Se questa stagione porterà a dei risultati credo che la strada del rinnovamento verrà percorsa da molti altri.
Cosa manca oggi a Bluorobica? Il blasone delle società storiche che nonostante la decadenza attira ancora atleti di primissimo livello, anche grazie a regolamenti assurdi che assicurano a queste società la partecipazioni ai campionati giovanili nazionali anche in assenza dei necessari titoli sportivi. Mancherebbe anche un titolo italiano in qualche categoria ma temo che sarà più facile raggiungere questo obbiettivo piuttosto che vedere ristabilita una gerarchia dei meriti.
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