Dalla Prealpina di Lunedì 10 Dicembre 2007.
(G.S.) - Esposta nei suoi dettagli organizzativi la "rivoluzione copernicana" relativa alla proposta di riforma dei campionati LNP approvata dalla recente assemblea generale di Bologna. Temi decisamente impegnativi ma allo stesso tempo stimolanti, alla luce della volontà condivisa dalla quasi totalità dei delegati (un solo voto contrario) di creare un "serbatoio" di rilievo per la produzione e la crescita dei giovani italiani.
La riforma - che riassume gli aspetti qualificanti delle due proposte illustrate già nei mesi scorsi - si divide in due "tronconi" diversi tra adempimenti amministrativi e novità regolamentari. Sotto l'aspetto giuridico-burocratico è stata deliberata la trasformazione della ragione dei club di LNP in società a responsabilità limitata non a fini di lucro: modifica che andrà a regime in B1 entro il 2009/2010, con un anno di più per la B2 (soltanto consigliata la variazione per la C1).
Inoltre sarà introdotto un "salary-cap" massimo per ogni campionato (60mila euro di "massimale" per un atleta di B1, 420mila per ogni società; rispettivamente 25mila e 175mila in B2 e 15mila e 105mila in C1), con l'obbligo di stipulare contratti tramite il modello unico di accordo economico atleti/società già riconosciuto dalla Fip da depositare presso LNP; almeno il 50 per cento del totale degli impegni con gli atleti dovranno essere garantiti tramite una fidejussione.
A livello pratico invece gli attuali campionati nazionali cambieranno denominazione (da B1, B2 e C1 ad A, B e C dilettantistica) per dare maggiore qualificazione e "valore" al settore che assegnerà un vero e proprio titolo italiano Dilettanti; verrà inoltre confermata la possibilità esistente sin d'ora nel regolamento di rinunciare alla promozione in LegAdue, mantenendo però il vincolo sugli atleti di proprietà ma con la possibilità di cedere il titolo sportivo.
Previsto inoltre l'aumento di promozioni e retrocessioni nel "format" dei campionati, consentendo così di valorizzare la stagione regolare (promozione diretta per la vincente senza playoff). Ma la novità di maggior rilievo riguarda ovviamente il progressivo aumento degli Under 23 obbligatori in serie B1, trasformando entro 4 stagioni il primo campionato nazionale (la futura "A/Dil") in un torneo propedeutico per la crescita dei giovani italiani: nella programmazione proposta da LNP gli Under dovranno salire a 4 il prossimo anno, 5 nel 2009/2010, 6 nel 2010/2011, 7 nel 2011/2012 fino all'entrata "a regime" nel 2012/2013.
Contestualmente è previsto l'abbattimento progressivo sino all'eliminazione nei campionati "cadetti" di B2 e C1 (tre il prossimo anno, ancora due fino al 2010/2011, poi nessun vincolo sugli Under 23 dal 2011/2012 in poi), pur monitorando a cadenza biennale la funzionalità del progetto (primo "check-up" nel 2009/2010). Una strada non facile da seguire che dovrà essere accompagnata da una serie di deliberazioni Fip per creare un sistema proficuo per tutte le componenti: qualificando fortemente la B1 come il torneo per la formazione dei giovani in vista del passaggio professionistico sarà necessario creare un "circolo virtuoso" a livello economico, indirizzando verso i club di A dilettanti le tasse di tesseramento degli atleti professionisti per incentivare il reclutamento e la crescita di tali giovani.
Proposta innovativa e certamente "virtuosa" per far ripartire il volano di un movimento giovanile sempre più sterile ed "arido" di idee, istruttori e prospetti: la speranza è che non intervengano i soliti "compromessi all'italiana" a svilirne impatto e portata, altrimenti l'attuale status quo al ribasso contribuirà ulteriormente ad inaridire le radici già sofferenti ed "assetate" del sistema-basket…
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